Il Voto alla Maddonna Addolorata
Era la primavera del 1893,
e a Montelupone una terribile siccità che durava da mesi stava minacciando le coltivazioni di un territorio in cui l’agricoltura costituiva la principale fonte di sostentamento.
I campi si presentavano desolatamente spogli, e la popolazione era in ginocchio perché la prospettiva di un raccolto così scarso faceva aleggiare lo spettro della miseria e della fame.
Ma i monteluponesi non si arresero e decisero di ricorrere a Colei che rappresenta la speranza, la benevolenza, la misericordia, l’amore: quella Vergine Addolorata che da secoli è venerata con grande devozione e che insieme a San Firmano è patrona del paese.
La comunità si mobilitò per chiedere la grazia della pioggia a Maria, essendo per di più il mese di maggio a lei dedicato, e ricorse alla Vergine attraverso forti preghiere, una novena ed una processione, che videro una straordinaria partecipazione popolare.
E la grazia della pioggia arrivò, scongiurando la carestia e regalando un raccolto particolarmente abbondante, fra la gioia e la gratitudine di una cittadinanza che elesse Maria a principale protettrice di Montelupone.
Il racconto di questo prodigio si è tramandato di generazione in generazione, così come la ricorrenza viene festeggiata da allora ogni anno: e oltre alla preziosa testimonianza di tanti monteluponesi che ricordano i racconti pieni di stupore e meraviglia dei loro genitori e dei loro nonni, per ricostruire la storia ci vengono in soccorso anche alcune piccole pubblicazioni ritrovate nell’archivio parrocchiale.
“Il cuore del popolo depresso – si legge in un opuscolo stampato cinquant’anni dopo la grazia, nel 1943 – si rivolse alla Madonna Addolorata, che, portata in processione per le mura castellane, vide tanta folla, tra cui un numeroso stuolo a piedi scalzi.
Era la preghiera di tutti che s’innalzava a lei.
Al ritorno della processione, quella piccola nuvola, vista sorgere dietro l’Appennino, era aumentata, e con essa discese la pioggia, che irrorando le riarse campagne, apportava tanto benessere di vita. Da quel giorno di maggio, il popolo, adunato intorno alla venerata effigie della Vergine, scioglie ogni anno la preghiera e il voto”.
Il voto espresso all’Addolorata, la cui immagine conservata nella chiesa Collegiata risale al XVIII secolo, è dunque l’espressione della gratitudine per un beneficio che ha segnato il paese e che è stato tramandato con fede ed orgoglio ai posteri, fino ai giorni nostri.
Nel 1943, il pittore Cesare Peruzzi, in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario, decorò splendidamente la cappella posta sulla navata destra della Chiesa Collegiata, dove è collocata l’effigie della Vergine;
nel 1968, per i 75 anni dal prodigio, vennero organizzati grandi festeggiamenti e l’evento fu raccontato anche sul giornale Avvenire;
e nel 1993, in occasione del centenario, furono fatte grandiose celebrazioni, che coinvolsero il paese per due settimane attraverso un’intensa preparazione pastorale alla scoperta dei segni liturgici sacramentali, momenti di preghiera con l’immagine della Madonna Addolorata portata in sei diverse zone del paese e l’inaugurazione di un’edicola sacra con il busto della Vergine collocata in via Salvo D’Acquisto, opera dell’artista Ermenegildo Pannocchia.